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La TV non riesce a copiare il successo di Twitch sui tornei di poker

News Partner 12 mesi fa
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Gli anni del poker in TV? Sembrano essere tramontati, forse definitivamente, in favore di una maggiore diffusione del gioco di carte sui social network e, in particolar modo, su Twitch. Ma per quale motivo la TV non riesce a replicare il successo delle piattaforme online per i tornei di Poker?

Dal canale dedicato alla sparizione dai palinsesti

Per comprenderlo si può cercare di ricostruire brevemente quali siano state le alterne fortune del Poker nella televisione italiana.

Nel 2010, per esempio, il poker riuscì addirittura ad accaparrarsi un canale interamente dedicato che, 24 ore su 24, proponeva sessioni dedicate a questo gioco di carte. Il canale conobbe un momento di grande popolarità grazie ad alcune trasmissioni piuttosto fortunate, per poi tramontare in maniera definitiva nel 2017, quando fu chiuso ufficialmente.

In quei sette anni di presenza televisiva del Poker sono cambiate tante cose nel modo con cui gli italiani si sono interfacciati con questo gioco di carte e, principalmente, a mutare è il mezzo su cui venivano fruiti i relativi contenuti: dalle poker room (prima .com, poi .it) si è infatti passati ai casinò online, con buona parte degli investimenti che hanno finito con l’essere dirottati su tale prodotto dai concessionari.

Si consideri poi che alcuni provvedimenti normativi come il Decreto Dignità hanno compresso le opportunità di fare pubblicità al Poker, allontanando i potenziali sponsor. A tutto ciò si aggiunga anche il problema della liquidità condivisa – mai effettivamente partita – con la conseguenza di aver ridotto ulteriormente le chance di sostenibilità del mercato italiano del Poker online.

Il poker sui social network: una cannibalizzazione del prodotto televisivo

Se quanto sopra può fornire una spiegazione di massima del perché il poker è sostanzialmente sparito dalla televisione, ci si può altresì domandare per quale motivo abbia trovato una casa così accogliente nel web.

Non è peraltro un mistero come la crescente accessibilità della rete abbia sottratto spettatori alla televisione, e come la crescita dello streaming – unitamente all’acquisita familiari del Poker con il mondo di Internet – abbia fatto il resto per determinare un approdo privilegiato del gioco di carte sul web, ambito nel quale ancora oggi spopolano le trasmissioni dedicate.

Insomma, il passaggio dalla TV a Internet è stato per il Poker online una scelta quasi obbligata, ma non certo prova di incognite. A decretare il consolidamento di questo successo sono state le piattaforme come Twitch, che hanno permesso agli streamer di organizzare vere e proprie programmazioni dedicate a questo gioco di carte, oltre che iniziative più strutturate.

Di fatti, di fianco agli streamer tradizionali, oggi su Twitch vengono ospitati anche appuntamenti fieristici, streaming delle partite dei professionisti, appuntamenti per amatori e tanto altro ancora. Non sfugge poi come – sfruttando tale migrazione a senso unico – molti dei canali televisivi tematici si siano spostati su Twitch, dove trovare condizioni fertili per trasmettere (a minore costo e maggiore audience) i propri contenuti.

E il futuro che cosa ci riserva? Il Poker potrà tornare in TV o gli esperimenti che furono effettuati lo scorso decennio sono destinati a rimanere nel novero della storia del mezzo televisivo?

Attualmente è difficile immaginare che qualcuno possa investire in un canale televisivo dedicato al Poker, come invece avvenne tempo fa anche sul mercato italiano: troppe le incognite, e gli ostacoli (anche normativi) che potrebbero scoraggiare gli investitori. Molto più probabile, invece, che il Poker possa accasarsi in modo ancora più confortevole sulle piattaforme come Twitch dove, a conferma di tale tendenza, le programmazioni degli eventi e il numero di creatori di contenuti continua a crescere in modo dinamico mese dopo mese.