Nella scorsa stagione, l’Inter di Simone Inzaghi è riuscita a conquistare il suo ventesimo scudetto e ora i nerazzurri sono i candidati numeri uno per la vittoria del prossimo campionato, a quota 1.75, come confermano le scommesse Serie A di Betway e in generale i siti di bookmakers. La società ha dimostrato di saper lavorare bene sia in campo che sul mercato, con scelte mirate che hanno formato lo zoccolo duro della squadra nerazzurra composto sia da stranieri che da italiani come Barella, Bastoni e Dimarco, che sono parte altresì della Nazionale italiana campione d’Europa nel 2020.
Tutti ottimi giocatori, quindi, che conferma la validità degli italiani e che negli anni hanno contribuito a portare in dote al nostro Paese ben quattro mondiali e due europei. Giocatori che arrivano da un po’ ogni parte della Penisola e che, con le loro doti, hanno contribuito a rendere grande il calcio italiano nel mondo.
I calciatori marchigiani più forti del passato
Tra le regioni più rappresentative del calcio italiano, ci sono le Marche, una bellissima regione che non solo offre tanto dal punto di vista turistico come mare, cultura e divertimento, ma che negli anni ha dato anche i natali ad alcuni dei giocatori più talentuosi della storia della Serie A.
Roberto Mancini
Il giocatore marchigiano più forte in assoluto è stato, con ogni probabilità, Roberto Mancini, oggi commissario tecnico della Nazionale dell’Arabia Saudita dopo il suo addio alla guida dell’Italia con cui ha vinto l’Europeo del 2020.
Il “Mancio” è nato a Jesi il 27 novembre 1964 ed è considerato una delle migliori mezzepunte nella storia del calcio italiano. Mancini ha iniziato la sua carriera in Serie A con il Bologna nel 1981, quando non aveva ancora compiuto diciassette anni.
Dopo due stagioni in rossoblù, Mancini si trasferì alla Sampdoria nel 1982, dove rimase per 15 stagioni diventando un’icona del club. Nel 1997, una volta terminata la sua esperienza in Liguria, Mancini si trasferì alla Lazio, dove vinse un altro campionato, due Coppe Italia, due Coppe delle Coppe, una Supercoppa italiana ed una europea.
Al termine della stagione che regalò ai biancocelesti il secondo scudetto del club, lo jesino divenne assistente di Sven-Göran Eriksson, ma in seguito decise di riallacciarsi gli scarpini per tornare in campo con la maglia del Leicester City, in Premier League. Quest’esperienza si rivelerà quanto mai breve e così, dopo solo quattro partite disputate, ricevette la chiamata della Fiorentina, che lo scelse per prendere il posto del turco Fatih Terim sulla panchina viola.
Avviene così il secondo ritiro del marchigiano, che quindi iniziò la sua prima vera esperienza da allenatore. Nonostante la sua scarsa esperienza da tecnico, Mancini si rivelò subito un’ottima guida, vincendo, nella stessa stagione, la sua prima Coppa Italia nel nuovo ruolo. In seguito, allenerà Lazio, Inter, Manchester City, Galatasaray, Zenit San Pietroburgo e la Nazionale italiana vincendo diversi trofei.
Luca Marchegiani
Un altro big del calcio del passato nato nelle Marche è Luca Marchegiani, uno dei migliori portieri della sua generazione, nonché attuale opinionista per Sky Sport. Nato ad Ancona il 22 febbraio 1966, l’ex giocatore ha iniziato la sua carriera professionale con il Jesi nel 1986, per poi passare al Brescia e successivamente al Torino.
Durante il suo periodo granata (1988-1993), ha vinto la Coppa Italia nel 1993, un titolo di Serie B e una Coppa Mitropa nel 1991. Inoltre, ha giocato la finale di Coppa UEFA nel 1991/1992, dove la sua squadra perse soltanto per la regola dei gol segnati in favore dell’Ajax (2-2 all’andata giocata a Torino e 0-0 al ritorno ad Amsterdam). Una stagione importante per la storia del Toro, terminata anche con un terzo posto nel massimo campionato.
Nel 1993, Marchegiani si trasferì alla Lazio, dove rimase per dieci stagioni, vincendo numerosi trofei: due Coppe Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA e uno scudetto.
Dopo la fine della sua parentesi capitolina, l’anconetano si trasferì al Chievo Verona, dove chiuse la sua carriera da calciatore (nel 2005). Uno dei portieri più forti degli anni Novanta, Marchegiani, che ha altresì rappresentato la Nazionale ai Mondiali del 1994, dove l’Italia raggiunse la finale, poi persa ai rigori contro il Brasile.
Renato Cesarini
Infine, chiudiamo questa lista con Renato Cesarini. Nato a Senigallia l’11 aprile 1906, è cresciuto a Buenos Aires, dove la sua famiglia si trasferì quando aveva solo pochi mesi. La sua carriera iniziò nelle squadre argentine, tra cui il Chacarita Juniors, club con la quale si mise in mostra a tal punto da guadagnarsi la chiamata da parte della Juventus che lo acquistò nel 1929.
Così, arrivò il suo debutto in Serie A in una partita contro il Napoli che finì 2-2. Durante il suo periodo in bianconero, Cesarini vinse cinque campionati consecutivi. Tuttavia, la fama di Cesarini deriva soprattutto per il suo gol segnato all’ultimo minuto di gioco durante una partita di Coppa Internazionale tra Italia e Ungheria nel 1931. Marcatura che diede i natali al detto “gol in zona Cesarini”, per indicare le reti segnate nei minuti finali di una partita.
Dopo il ritiro, Cesarini divenne allenatore, partendo dall’Argentina, dove fu tecnico sia del River Plate che del Boca Juniors. Con i Millionarios, in particolare, ha vinto due titoli nazionali che diedero inizio ad un’epoca d’oro per il club, che in quegli anni si confermò più volte campione d’Argentina. Inoltre, allenò anche in Italia, alla Juventus, vincendo uno scudetto e due Coppe Italia.