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Cinque giochi di carte storici delle Marche

News Partner 4 anni fa
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Nel corso della pandemia, tante persone hanno riscoperto, in un periodo in cui chiaramente era necessario trovare un passatempo per ovviare al fatto di non poter uscire per via del lockdown, il piacere di giocare a carte. Uno dei passatempi più amati da parte degli italiani che, però, con la diffusione sempre maggiore di smartphone e tablet era passata un po’ in secondo piano.

Certo, è impossibile non sottolineare come i giochi del casino abbiano sempre un fascino notevole. La possibilità di divertirsi con i giochi d’azzardo più famosi direttamente dal proprio dispositivo mobile è un grande vantaggio: sono numerose le piattaforme che offrono la possibilità di puntare e scommettere sui giochi più classici, come ad esempio la roulette, ma anche ai giochi di carte più famosi, come poker e blackjack.

Cispa

Si tratta di un gioco di carte che è nato nelle Marche e che poi si è diffuso notevolmente in tante zone dell’Italia centrale. Come si può facilmente intuire dal nome, la denominazione di questo gioco deriva proprio dal cinque di spade, ovvero la carta che presenta il valore maggiore. Secondo alcune leggende popolari, pare che tutto sia da ricollegare alla città di Porto San Giorgio, mentre secondo altre voci popolare, sembra che questo gioco sia nato nella provincia di Pesaro e Urbino. Un gioco che si divide in due fasi: la prima denominata apertura e la seconda chiamata cispa.

Petrangola

Un gioco tipicamente marchigiano che ha preso notevolmente piede anche in Romagna, in cui emerge la presenza di tanti giocatori e l’impiego di uno, anche di più, mazzo di carte piacentine. La petrangola si suddivide in varie mani e l’obiettivo fondamentale a cui devono tendere i vari partecipanti è quello di non perdere oltre tre mani, altrimenti si viene eliminati dal gioco.

L’ultima fase della partita di petrangola prevede uno scontro tra i migliori due giocatori. Alla fine di ciascuna tornata, comunque, lo scopo primario è quello di raggranellare il punteggio massimo possibile, sostituendo ad ogni turno da un minimo di una fino ad un massimo di tre carte che si hanno in monte con quelle del monte.

Bestia a cinque carte

Un altro gioco di carte che va per la maggiore in diverse province marchigiane è sicuramente Bestia a cinque carte, in cui le regole sono contaminate da tressette, briscola, ma anche poker e bridge. Per poter dare il via ad una partita è necessaria la presenza di almeno tre giocatori, con un mazzo tipicamente da 40 carte.

Sette e mezzo

Il sette e mezzo è uno dei giochi di carte italiani più conosciuti ed è largamente diffuso anche nelle marche. Lo scopo di ciascun giocatore è quello di raggiungere il punteggio più elevato possibile, senza sballare, ovvero senza oltrepassare la quota di 7 e mezzo. Ciascuna partita pone il giocatore sempre a sfidare il banco e, per poter ambire alla vittoria, serve avere un punteggio migliore del banco, evitando di sballare.

Trucco

In realtà, questo gioco di carte è nato in Sudamerica, ma ha avuto una diffusione notevole in modo particolare proprio nelle Marche, con alcuni varianti che si sono ben presto imposte all’attenzione degli appassionati. La variante più tradizionale di questo gioco prevede la presenza di quattro giocatori che andranno a formare due squadre: vince il match chi riesce a toccare quota 30 punti.